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Guerra globale sugli Ogm

26 giugno, 2003

Bayer, Monsanto: guerra globale sugli Ogm

Gli Usa sono impegnati in una "guerra globale sulla biosicurezza e il Sud del mondo" per i soli interessi di una disperata industria biotech. Lo sostiene Greenpeace che in questi giorni ha reso noto un rapporto in cui il governo statunitense è accusato di utilizzare il Wto come un'arma per tiranneggiare i paesi in via di sviluppo affinché accettino coltivazioni e cibo ogm.

Nel frattempo i rapporti Usa-Ue in tema di ogm sono sempre più tesi. Di fronte alla resistenza dell'Europa agli ogm, l'amministrzione statunitense minaccia di far causa all'Ue davanti al Wto, mentre Bush ha sostenuto che opporsi al cibo biotech equivale a condannare l'Africa alla fame. Secca la replica del portavoce della commissione Ue, Gerassimos Thomas, che ha dichiarato "I nostri aiuti allo sviluppo in Africa sono sette volte superiori a quelli degli Usa".

Delle aree coltivate nel mondo, meno del 10% utilizzano semi transgenici e il 95% dei transgenici sono prodotti in tre soli paesi: Usa, Canada e Argentina, dove le multinazionali Usa controllano il mercato. Gli altri paesi preferiscono attenersi al principio di precauzione. In particolare in Europa e Asia, i consumatori sono contrari al consumo di prodotti transgenici, i cui effetti sulla salute non sono garantiti. D'altro canto il rapporto dell'Ifoam (International Federation of Organic Agriculture Movements) sull'agricoltura biologica mondiale, testimonia l'espansione degli ettari certificati secondo gli standard del biologico che sono 22.8 milioni in tutto mondo.

In Brasile le lobby delle grandi imprese multinazionali come la Monsanto (da tempo in crisi), la Cargill, la Bung, la Du Pont, la Sygenta e la Bayer vogliono imporre semi transgenici come se fossero una necessità. Per garantire la salute pubblica e la sovranità alimentare in Brasile, il Forum Nazionale per la Riforma Agraria e la Giustizia nelle Campagne, credendo nell'urgenza della democratizzazione dell'accesso alla terra e all'acqua, sostiene la realizzazione di un'ampia riforma agraria e il rafforzamento dell'agricoltura familiare.

La procura di Torino ha inviato dieci avvisi di garanzia per frode in commercio ai dirigenti italiani di altrettante industrie agricole multinazionali colpevoli di non aver commercializzato in Italia centinaia di sacchi di semi di mais senza riportare nell'etichetta la presenza di sostanze geneticamente modificate. Lo scorso 15 agosto è emerso che la Bayer CropScience, nuova ala agricola della Bayer, è responsabile dell'impianto in Inghilterra di sementi oleaginose OGM.